martedì 23 settembre 2014

Angelus Novus

Ti ricordi
quel tempo in cui
si viveva nell'attesa
di qualcosa
sdraiati all'ombra della foresta
del tempo presente?
Si ti ricordi, amato mio?
Erano tempi
in cui guardavamo il passato
come un cumulo di macerie
e il futuro ci appariva
un bagliore lontano
oltre il silenzio.
Vivevamo, amato mio
nella nostra foresta
in fuga da città cadenti
inventandoci racconti
di un mondo sprofondato.
Dove sei?
Il futuro ora ci strattona
soffia sulle nostre pelli
trascina nel suo vortice
facce, gambe, braccia
case, occhi, alberi,
pensieri
Salvaci, salvaci messia
del Sole
truce come il pianto
di un bambino disperato
salvaci da questa apocalisse
il mio amato se n'è andato
dai miei occhi
e io diventerò

pulviscolo